Tutti ci siamo chiesti almeno una volta: “Come riciclare il Tetra Pak? In che bidone lo butto, per rispettare la raccolta differenziata?”. La risposta non è univoca: i celeberrimi contenitori per alimenti, infatti, sono realizzati in materiale poliaccoppiato, che li rende più complicati da smaltire in confronto alle bottiglie in PET, giusto per citare un altro contenitore alimentare molto diffuso.
Insomma, per riciclare il Tetra Pak è necessario informarsi sulle linea guida di ogni Comune, poiché alcune località hanno sistemi di smaltimento dedicati, altre invece prevedono che sia destinato alla raccolta del “multimateriale”, ovvero con plastica, alluminio, piuttosto che vetro.
In un mondo in cui, come previsto dalla World Bank, i rifiuti a livello globale cresceranno del 70% entro il 2050 comportando tutti i danni per l’ambiente che si portano con sé, è sempre più fondamentale riciclare, riutilizzare, riqualificare, creare insomma quella circolarità che miri a trasformare rifiuti e scarti in nuove risorse, e quindi a impattare meno sull’ambiente.
Ora abbiamo anche un motivo in più per riciclare il Tetra Pak correttamente. E il motivo si chiama Alfapak 3D, ovvero il filamento per stampa 3D creato da Filoalfa (in collaborazione con la stessa azienda svedese) a partire proprio dal Tetra Pak riciclato, con l’aggiunta di fibra di carbonio.
IL PROCESSO DI RICICLO
Come funziona il processo di recupero? Per riciclare il Tetra Pak vengono inizialmente selezionati i contenitori per bevande correttamente smaltiti tramite raccolta differenziata; poi comincia il vero e proprio processo di separazione dei materiali, che consentirà ai rifiuti di vivere una seconda vita.
Polietilene e fibre di alluminio vengono separati dalla parte di fibre di cellulosa (che vengono comunque riciclate per ottenere nuova carta) e poi inviati a un particolare macchinario in grado di lavorarli per ottenere una nuova, preziosissima, materia prima.
Solo a questo punto il Tetra Pak riciclato arriva negli stabilimenti di MAIP Compounding, azienda di cui Filoalfa è una branca, e viene nuovamente trasformato con formula proprietaria e con l’aggiunta di fibre di carbonio… e poi viene filato in bobine pronte per l’utilizzo con stampa 3D a tecnologia FDM (Fused Deposition Modeling) o FFF (Filament Fused Fabrication), dir si voglia.
ALFAPAK 3D DI FILOALFA
In questa grafica di Filoalfa puoi già comprendere quali siano le principali caratteristiche del filamento Alfapak 3D ottenuto dal riciclo del Tetrapak.
Possiamo aggiungere che si tratti di un materiale semplice da stampare, ovviamente amico dell’ambiente, ma al contempo adatto alle applicazioni tecniche per via delle sue caratteristiche meccaniche, impreziosite dalla presenza di fibre di carbonio.
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