Alzi la mano chi mai avrebbe pensato di vivere una situazione drammatica e inusuale come quella che – purtroppo – stiamo vivendo a causa del diffondersi del virus Sars-Cov-2, che dà origine alla ormai tristemente nota malattia Covid-19. Le contingenze del tutto inaspettate ci hanno colti alla sprovvista, costringendoci a chiuderci in casa nella speranza di diluire il contagio nel tempo e non gravare maggiormente sui già eroici ospedali, già allo stremo.
Questa rubrica nasce per correre in aiuto ai maker e agli stampatori 3D che perlomeno hanno la fortuna di possedere tecnologie additive tra le mura domestiche. E facciamole fruttare allora!
#iostampoacasa prova a estrapolare quanto di creativo possa offrire lo strano connubio tra Coronavirus e stampa 3D: settimanalmente, infatti, metteremo in evidenza uno o più file 3D open source e assolutamente gratuiti che potrete scaricare cliccando su un semplicissimo bottone, vi spiegheremo perché abbiamo scelto quel progetto, vi daremo consigli di stampa, daremo i giusti credit e cercheremo anche di strapparvi un sorriso.
LA MASCHERINA FACCIALE MADE IN ITALY
Ma bando alle ciance, iniziamo subito con la prima proposta: una mascherina facciale che corre in aiuto alle realtà locali in cui le mascherine scarseggiano. È un progetto firmato da 3DLine, azienda di Reggio Emilia che ha a sua volta messo i file 3D a disposizione di tutti sul proprio sito. La mascherina si compone di due parti differenti: la struttura che va a contatto con il viso e un tappo di chiusura per fissare il filtro, che ovviamente non è stampato in 3D.
ATTENZIONE PERÒ: come scrivono gli stessi autori, la mascherina non è certificata per il Coronavirus, non è né FFP2 né FFP3. Come scrive la stessa 3DLine, “La maschera può alloggiare filtri certificati circolari o in caso di emergenza filtri fatti in casa in TNT (tessuto non tessuto), carta filtrante o qualsiasi materiale adatto! Questa tipologia di mascherine/protezioni facciali non sono concepite per fermare virus o filtrare agenti patogeni”. Insomma, non è un presidio medico chirurgico.
A cosa serve allora questa mascherina? Indipendentemente dal filtro usato, la mascherina – che ricordiamo non è certificata né certificabile – va a rallentare la diffusone delle droplets, ovvero delle goccioline che emaniamo respirando e parlando. Ricordate inoltre che sarebbe sempre bene stampare la mascherina con un materiale certificato per il contatto con la pelle (CLICCA QUI PER I MATERIALI SKIN CONTACT) e, se stampata con tecnologia FFF (Fused Filament Fabrication), è meglio stamparla con un infill del 100% e con un layer molto fine per avvicinarsi il più possibile alla tenuta stagna.