Anche nel 2023 è in vigore il credito d’imposta per il Piano Transizione 4.0. Significa che tutte le aziende che acquisteranno beni strumentali nuovi – come appunto le stampanti 3D – che soddisfino tutti i requisiti, potranno recuperare parte dell’investimento.
Il credito d’imposta 2023 è infatti un provvedimento adottato per supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi, così come riportato sul sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
PIANO TRANSIZIONE 4.0: QUANTO RECUPERI
Ecco a quanto è attualmente fissato il risparmio sui beni strumentali nuovi che rientrino nel Piano Transizione 4.0:
- 20% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
- 10% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro;
- 5% del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro;
- 5% del costo per la quota di investimenti superiore a 10 milioni fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili pari a 50 milioni di euro degli investimenti inclusi nel PNRR, diretti alla realizzazione di obiettivi di transizione individuati con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro della transizione ecologica e con il Ministro dell’economia e delle finanze.

REQUISITI DEI BENI SOGGETTI A CREDITO D’IMPOSTA
Le stampanti 3D e tutti i beni strumentali, per beneficiare del Credito d’Imposta, devono rispondere a dei particolari requisiti, richiesti a norma di legge.
Innanzitutto devono essere nuovi di fabbrica, ma soprattutto devono soddisfare gli attributi necessari richiesti all’interno dell’Allegato A (legge 11 dicembre 2016, n. 232 – ex Iper ammortamento).
QUALCHE ESEMPIO APPLICATO
Tutte le stampanti 3D riportate qui di seguito, e da noi commercializzate, soddisfano i requisiti necessari per accedere al Credito d’Imposta. Non superando l’investimento di 2,5 milioni di euro, godono tutte dell’agevolazione massima, ovvero quella fissata al 20%.
Entriamo nel concreto con qualche esempio numerico.
TEMPISTICHE
Per tendere una mano alle imprese virtuose, che innovino i propri processi produttivi, il Governo ha prolungato il Credito d’Imposta, estendendo il limite per accedevi fino al 30 giugno 2026.
Ne consegue che il Credito d’Imposta per il Piano Transizione 4.0 possa essere riconosciuto a tutte le imprese che innanzitutto rispettino le condizioni richieste (vedi successivo paragrafo), e che soprattutto rispettino le tempistiche previste.
Il Credito d’Imposta viene quindi riconosciuto per gli investimenti effettuati fino al 30 giugno 2026 a condizione che entro la data del 31 dicembre 2025 e non oltre, il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.
PIANO TRANSIZIONE 4.0: CONDIZIONI
Come riportato sul sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (www.mimit.it), il Piano Transizione 4.0 si rivolge a tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla natura giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione, dal regime contabile e dal sistema di determinazione del reddito ai fini fiscali.
Per le aziende, le ulteriori condizioni per accedere al Piano Transizione 4.0 e quindi al Credito d’Imposta sono le seguenti:
1) il bene strumentale acquistato entro la data limite, deve necessariamente essere nuovo di fabbrica e deve soddisfare tutti i requisiti richiesti a norma di legge (per esempio: controllo da remoto, webcam, interconnettività, ecc);
2) il fornitore (3D Store Monza nel caso delle stampanti 3D) dovrà emettere fattura che contiene la seguente dicitura “Bene agevolabile ai sensi art. 1, commi da 1053 a 1061 , della Legge 178 del 30/12/2020”;
3) l’autocertificazione del rispetto dei requisiti ai fini dell’accesso al Credito d’Imposta è ammessa per beni il cui costo di acquisizione è inferiore a € 300.000. Per i beni che superano questo importo è necessario procedere con una perizia eseguita da un tecnico specializzato.
DEDUCIBILITÀ IRES
Concludiamo con un piccolo suggerimento. Tutte le stampanti 3D potrebbero potenzialmente essere soggette alla deducibilità IRES, attualmente fissata al 24%.
Ti invitiamo a parlarne con il tuo commercialista, potrebbe tradursi in un ulteriore grande risparmio di denaro.
Per qualsiasi dubbio o ulteriore informazione, scrivici pure a info@3dstoremonza.it